Sovente si sente dire che gli OGM mettono a rischio la biodiversità. Innanzitutto esistono due tipi di biodiversità: una è quella legata alle moltitudine di piante selvatiche, mentre l’altra è legata alle piante coltivate. La biodiversità delle piante selvatiche può essere tutelata attraverso opportune tecniche di coesistenza tra i diversi metodi di coltivazione. Riguardo la biodiversità legata alle piante coltivate, se pensiamo a un campo di grano, di mais o un vigneto seguiti sotto i dettami dell’agricoltura biologica, convenzionale o integrata, dov’è la biodiversità ? Essa esisterebbe se ci fosse un bosco, se la natura avesse libero sfogo. La stessa agricoltura è antitetica nei confronti della biodiversità. Per coltivare una specie si distruggono tutte le altre siano esse animali o vegetali. Pensiamo per esempio a un campo di grano o di mais in cui non cresce un filo d’erba o a un frutteto dove per una corretta impollinazione dei fiori è necessario portare api o altri insetti pronubi perché quelli presenti non esistono più perchè distrutti dai trattamenti effettuati per salvare una sola specie, ossia quella coltivata. Gli OGM oltre a richiedere meno trattamenti, e ad avere una resa più elevata ad ettaro richiedono una superficie più bassa per la loro coltivazione, rendendo così disponibile più terreno per lo sviluppo di piante selvatiche.
La biodiversità: che parolone !
La biodiversità: che parolone !ultima modifica: 2013-04-15T21:11:00+02:00da
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